lunedì 22 febbraio 2010

GLI INFORTUNI DOMESTICI E LE CASE DI CURA CONVENZIONATE COL S.S.L.

Qualche settimana fa la trasmissione "ANNOZERO" ha mandato in onda un interessante reportage sulle case di cura convenzionate (per chi volesse approfondire può seguirlo questo link), come sempre se la cosa non ci tocca in prima persona siamo portati a dimenticare in fretta certi argomenti, ma poichè di recente mi sono rapportato con questa realtà ho seguito la puntata con estrema attenzione.
Quello che mi era parso anormale, ma tristemente normale per il nostro paese, ha avuto un esatto riscontro dopo aver sentito  la testimonianza di una intervistata, ma partiamo dall'inizio e ascoltate la mia esperienza ai confini della realtà.
Nella seconda metà agosto 2009 mia mamma casca in casa e viene portata in ospedale qui le viene diagnosticata la frattura del bacino ah, ci tengo a precisare che mia mamma è anche invalida al 100% dato questo in tutta la prima fase dell'iter non ha significato nulla.
Essendo la settimana di ferragosto non ho avuto neanche il tempo di recarmi personalmente in ospedale, fortunatamente era accompagnata dalla badante, fatto sta che dopo la diagnosi viene riaccompagnata a casa come se niente fosse, ma cosa ha voluto dire questo, in pratica l'ospedale se ne è fregato dell'invalidità, della vecchiaia e del fatto che doveva stare assolutamente immobile in un letto per almeno 30/40 giorni e in ultimo se ne è fregato in toto della sua non  autosufficienza oltretutto provata dalla presenza di una badante.
Se io fossi stato li le cose probabilmente  non sarebbero andate diversamente, per la mia totale ignoranza su diritti e procedure e per come ho detto già all'inizio, perchè fino al momento in cui non ci ritroviamo nella merda, scusatemi il termine, le cose difficilmente si imparano.
Mi ritrovo quindi con mia mamma, già piena di mille problemi,  a casa immobilizzata in un letto e con me a imprecare con la sorte e con la paura che questa fosse la botta finale che avrebbe determinato la sua definitiva e totale non autosufficienza con tutti i relativi problemi collegati.
La cosa positiva è che ad inizio mese avevo reclutato la 2° badante per il turno notturno, in teoria per permettermi le ferie, per cui almeno da un lato ero tranquillo, ma le mie vere incazzature dovevano ancora presentarsi; grazie ad una persona a me molto cara ottengo l'indirizzo di un negozio di articoli sanitari nel quale poter noleggiare letto e materasso antidecubito per lungodegenti, vado presento la mia richiesta e quando si tratta di dare l'acconto l'incaricato mi dice: "ma lo sa che l'ospedale avrebbe dovuto farle il foglio per caricare queste spese sul servizio sanitario, ma lo sa che avrebbero anche potuto ricoverarla per la degenza e la riabilitazione?" Apriti cielo, non me l'avesse mai detto, da quell'istante parte dentro di me una compilation di vaffanculo all'ospedale, all'ortopedico che l'aveva vista e in ultimo a me stesso, perchè  in questi casi ci si sente in colpa verso il familiare e degli emeriti coglioni per essersi fatti gabbare dal sistema.
Prendo e porto a casa e il mese scorre, con il record di "padelle" lavate, abbastanza calmo se escludo la crisi della badante diurna che all'improvviso voleva scappare, ma qui non mi dilungo perchè è un'altra storia assai complessa che meriterà, credo, un post esclusivo.
Arriva il giorno del controllo in ospedale, ovviamente mia mamma non si sarebbe retta in piedi per cui penso ad una soluzione per trasportarla e comincio a telefonare a tutti i servizi assistenziali per anziani (volontariato) e a tutte  le croci, possibili e immaginabili,  che effettuano trasporto in ambulanza per sapere disponibilità e costi; la scelta ricade sulla "Croce Giallo-Azzurra" perchè unica, tra quelle contattate, a chiedere il solo costo del trasporto A/R (50Euri), mentre le altre caricano, se non ricordo male, 15 Euri ogni quarto di ora    d'attesa supplementare.
Giunti in ospedale nonostante il fatto che si arrivi con l'ambulanza e i suoi incaricati aspettiamo quasi tre ore, del resto era già fine settembre, poi un veloce consulto di neanche 5 minuti in cui mia mamma non viene neanche scesa dalla barella e al mio timido tentativo, essendo il sottoscritto una persona molto educata, di chiederne un ricovero riabilitativo mi sento rispondere "arrivederci  e Auguri".
Nel ritornare a casa ovviamente riparte un'altra raccolta di "vaffanculo" il mio morale è sotto i tacchi e il mio sistema nervoso comincia a dare i primi seri segni di squilibrio; nei giorni seguenti grazie sempre alla persona cara di cui sopra (grazie Dani!), chiamo un fisioterapista per sedute private (bravissimo professionista a dispetto della giovine età) e nel frattempo ricomincio a darmi da fare col telefono, ormai diventato prolungamento aggiunto del mio arto destro, contattando "ASL" e "Servizi sociali" per capire se possibili avere assistenza domiciliare e/o ricovero presso cliniche di riabilitazione private ma convenzionate col servizio sanitario nazionale.
A scoramento si aggiunge scoramento a incazzatura si aggiunge incazzatura, i servizi sociali si meritano anche loro un sincero "vaffanculo" per la terapia domiciliare tramite mutua serve la richiesta dello specialista, ma mia mamma è immobile nel letto e l'ortopedico dell'ospedale se ne è lavato le mani, per il ricovero in clinica bisogna compilare moduli da mandare via fax col timbro del medico e pregare.
Scarico tutti i moduli possibili vado dal medico della mutua il quale oltre a non interessarsi in prima persona della sua paziente (ci si aspetta che il medico di base provi a chiamare direttamente una struttura per verificarne la possibiltà di ricovero o e chiedere troppo?)  millanta che non può farlo subito, del resto io non gli porto le "caciotte" ogni natale, alchè essendo ormai sull'orlo di esplodere, faccio leva sulla mia competenza cinematografica e comincio a recitare la parte della persona ormai emotivamente instabile e pericolosa (altro che Dustin Hoffman, Bob De Niro, Al Pacino), risultato me ne vado coi suoi scarabocchi firmati e anche a lui un sonoro "vaffanculo".
Il giorno dopo i fax partono e dopo circa una settimana posso cominciare a chiamare le strutture per avere risposte, la prima mi dice, ok fra sei mesi, la seconda e la terza rispondono che mia mamma ha troppe patologie e non la possono prendere in carico, la quarta mi dice non prima di due mesi, mesto e sconsolato la faccio mettere in lista, ma mi rimane ancora un ultimo tentativo e quindi mando mando il fax, ma questa volta decido di informare mia Zia che è fisioterapista.
Ora vi chiederete perchè non 'l'ho avvertita prima data la sua competenza in materia, la risposta è che sono una persona orgogliosa e pirla allo stesso tempo, uno che crede che i problemi vadano risolti con le proprie forze senza disturbare gli altri anche se parenti stretti o amici cari, ma per tutti arriva un momento in cui ammettere la propria disfatta e accettare aiuto, così dissi e così feci; chiamò quindi la clinica e con astuzia mescolò alla competenza tecnica qualche titolone accademico, perchè in Italia funziona così o sei conoscente di Vips o devi essere un grosso funzionario, altrimenti .........                                              
Il giorno dopo mia mamma era ricoverata perciò qui parte un sincero "Grazie Zia"  e questo non è il titolo di uno del Film della commedia erotica italiana per chi non lo avesse capito ;-)
Ora tornando all'inizio si parte con il racconto della degenza presso la casa di cura convenzionata: il primo giorno impressione ottima, struttura di recente costruzione, immersa nel verde alle porte di Torino; all'arrivo visita con ortopedico e infermiera di un ora, cosa mai successa neanche da privati, poi sistemazione in camera a due letti con bagno privato, accessoriata con telefono e  televisore.
I giorni seguenti  però escon fuori le magagne, per ogni piano una sola infermiera di ruolo e due paramedici per assistere a regime completo 40/50 persone, come prima conseguenza le persone tutte non deambulanti costrette tutto il giorno o a letto o sulle sedie a rotelle con addosso il pannolone (nella visita pre-ricovero avevo fatto presente che mia madre non era incontinente), pannolone cambiato due sole volte al giorno mattino e sera e quindi letteralmente inzuppato per l'intera giornata.
Se il paziente aveva la fortuna di avere visite nel momento del bisogno, il parente chiamava non senza percepire però il fastidio del personale, altrimenti se la prendeva in quel posto anche perchè la maggior parte delle degenti una volta messe in carrozzina non potevano arrivare a suonare il campanello (mia madre era una delle sfortunate). In pratica per qualsiasi tipo di assistenza bisognava aspettare i 2 turni prestabiliti, per cui anche per la somministrazione delle medicine in orari diversi bisognava incrociare le dita, essendomi io immolato per tutto il periodo la pastiglia delle 16 per il cuore a mia madre è stata garantita.
Non parliamo poi delle ore di riabilitazione, sappiate che per tutto il periodo di ricovero ogni giorno a parte i festivi e le malattie degli addetti, le pazienti godevano di ben 3/4 di ora con minimo 1, max 2  fisioterapisti  che operavano in turni da  20 persone l'uno, pensate quindi che attenzione potevano dare dovendo seguire così tante pazienti alla volta e pensate ancora che il servizio sanitario paga queste strutture per 3 ore al giorno per ogni paziente.
Infine tanto per farvi riflettere maggiormente  il periodo di degenza corrisponde quasi sempre al massimo garantito dai contributi statali, dopo sono nuovamente "solo cazzi tuoi", per il tipo di ricovero in R.S.A. passato a mia mamma dalla mutua la sua permanenza è stata di 2 mesi esatti.
Per quanto riguarda cibo e pulizia dei locali questi servizi erano invece più che sufficienti, diamo a Cesare quel che è di Cesare, ma certo con tutti i soldi pubblici spillati è anche il minimo.
Nella speranza che nessuno si trovi in queste situazioni penso di aver dato, con la mia esperienza,  utili dritte      
sul come muoversi in caso di necessità simili, chiedo scusa se abusando con qualche parolaccia ho offeso qualcuno, ma ritengo che in certi contesti queste rafforzino uno pensiero o uno stato d'animo e del resto io penso che le volgarità siano ben altre, ad esempio la mediocrità intellettuale, ma non l'ignoranza, l'essere falsi e meschini, il pressapochismo, le bandieruole, i collusi e poi.... oddio ho appena rappresentato i politici nostrani!

7 commenti:

  1. Ti dico solo questo: dopo aver SUPPLICATO il medico della mutua di una zia di mia mamma che avevamo trovato da un giorno all'altro immobile a letto senza la forza di alzarsi, di chiamarci un'ambulanza per portarla alle Molinette per un controllo, abbiamo aspettato 5 ore su una sedia di plastica al pronto soccorso (ovviamente le avevano dato priorita' ridicola) per sentirci rispondere in malo modo "questo non e' mica un ricovero!"...cioe', alla fine ci siamo anche fatti la figura di quelli che volevano sbolognare la zia anziana e un po' fuori di testa all'ospedale, lavandocene le mani del tutto. Mia zia e' morta neanche un mese dopo per un tumore alla cistifellea che le hanno diagnosticato dopo averla ricoverata per grazia ricevuta, visto che aveva gli esami del sangue totalmente sballati e 87 anni suonati.
    Un doveroso grazie al medico della mutua, quello stronzo spocchioso che ci sciorinava a denti stretti fior di paroloni che capiva solo lui, e al sensibile paramedico che ha insultato mia madre, reduce da genitori e suoceri morti tutti e 4 in malo modo fra ospedali e case di cure varie.
    Confermo che i vari "E.R.", "Grey's Anathomy" e "Dr.House" sono emerite americazzate, almeno a livello "umanita'". E non mi si venga a dire "e vabbe', ma dopo un po' si diventa cinici" perche' NON lo accetto. CAZZO, ma se decidi di darti all'ARTE medica, il cuore lo devi mettere davanti a TUTTO!!!!!! Cinico un paio di balle, altrimenti apri una carrozzeria e cura i motori!!!!!!!!!
    SNORT.

    RispondiElimina
  2. Il giuramento di Ippocrate è ormai una leggenda, mi unisco al tuo pensiero perchè ahimè in fatto di medici e ospedali ho una discreta esperienza.
    Mi colpisce l'accenno alla "figura di sbolognamento" che ovviamente non era giusta nel vostro caso, ma nella puntata di "ANNOZERO" citata nel post uno dei responsabili di un pronto soccorso spiegava anche i motivi per cui a volte purtroppo troppo frettolosamente lo pensano.

    RispondiElimina
  3. Ma io li capisco bene i motivi. Capisco che ci sia gente che si vuol solo levare dalle palle un parente a cui e' COSTRETTO a badare, o qualcuno che desidera, magari, semplicemente due giorni di relativo sollievo. Lo capisco. Io non capisco la MALEDUCAZIONE imperante con cui molti di costoro che si credono DEI, attaccano il misero mortale che il pezzo di carta in medicina non ce l'ha. Si poteva benissimo dire qualcosa tipo "signora, abbia pazienza, ma ci sembra che sua zia non sia cosi' grave da richiedere un ricovero immediato"...cazzata, per altro, perche' mia zia e' entrata in ospedale lo scorso 5 dicembre per non uscirci piu'.
    O sono io che vivo nel mondo di Candido???????? Mah...

    RispondiElimina
  4. Purtroppo la maleducazione impera tra quasi tutti gli operatori delle strutture pubbliche, anche all'INPS ne ho sentite delle belle, certo lo stress le condizioni di lavoro in cui devono operare a volte possono accentuare l'esasperazione, ma questo non li giustifica.
    Le persone che proprio non sopporto in questi ambiti, sono poi quelle che hanno come unica responsabilità il dare semplici informazioni e oltre a non rispondere esaurientemente questi ignoranti ti trattano come se lo scemo fossi tu!
    Nel settore medico sarebbe lecito aspettarsi carità d'animo, comprensione, assistenza solerte, ma è solo utopia.
    Mio padre stava morendo sputando letteralmente sangue da ore dopo che la sera prima lo avevano operato d'urgenza rivoltandogli tutte le interiora e le infermiere non sono venute a vederlo una volta, perchè non era ancora il turno, però mentre loro festeggiavano la vigilia di natale ridendo nel loro ufficetto lui si è spento!

    RispondiElimina
  5. E' il cinismo di cui parlo. Mi spiace, ma non me ne frega nulla se di lavoro fai il becchino e lavori sempre e solo con dei CORPI. I parenti, gli amici, a quel corpo hanno voluto bene e quindi tu PER RISPETTO ai VIVI, devi, DEVI avere tutta la considerazione del caso. Ancora di piu' un medico che lavora con persone ancora vive che stanno male e quindi hanno MALE e PAURA, ma santo dio, la'. Su questo mi spiace, ma non transigo. E va bin lo stress, e va bin le condizioni lavorative, ma sul concetto di Umanita'...ripeto, non transigo.

    RispondiElimina
  6. Anche il rispetto è ormai utopia, perchè non esiste rispetto nella società moderna a qualsiasi livello. :(

    RispondiElimina
  7. Vorrei aggiungere a caldo un gustoso episodio che mi ha appena raccontato mia mamma: stanotte mio fratello e' stato male, possibile virus intestinale che l'ha quasi fatto collassare...la guardia medica - un tipo sulla 60ina che fa ancora la guardia medica, quindi mah, forse non proprio il top dei chierici - ha passato 1 ora essenzialmente a pararsi il culo (chiedo scusa per la volgarita' gratuita) facendo firmare a mio fratello, che manco stava in piedi, il suo rifiuto al ricovero ospedaliero perche' piu' di dirgli che doveva farsi fare una flebo contro la disidratazione, non ha saputo fare, l'Ippocrate di turno. Maronna che voglia di mettergli le mani addosso, a st'ennesimo idiota....

    RispondiElimina