giovedì 3 marzo 2011

Unknown - Senza Identità

Raramente recandomi a vedere un film parto prevenuto nelle aspettative di ciò a cui assisterò, perché il mio primitivo piacere sta nel chiudere il cervello dalla quotidiana realtà  perdendo me stesso in 2 ore di puri sogni ad occhi aperti, quando poi questi sogni trascendono la tangibile realtà la soddisfazione è massima.
Ok, detto questo  Unknown - Senza Identità, che pure si avvale della presenza di un bravo attore come Liam Neeson,  lo posso annoverare tra i film senza infamia e senza lode, intendiamoci è un discreto film d'azione ma la sua trama non spicca certo per l'originalità e nonostante si susseguano diversi colpi di scena il pathos dello spettatore non raggiunge mai livelli accettabili.
Il cattivo che diventa buono a causa della perdita della memoria è un escamotage di vecchia, basti ricordarsi su tutti di Angel Heart - Ascensore per l'inferno, in questa sceneggiatura invece, con un po' di attenzione, l'inganno degli autori si percepisce facilmente e del resto non si spiegherebbe il perché un timido botanico mena le mani come un combattente nato e perché il suo stile di guida, nelle scene degli inseguimenti stradali, ricordi lo stile di Holer Togni.
Un altro esempio che mi salta in mente è The Bourne Identity, ma non la trilogia con Matt Damon, bensì il primo film per TV tratto sempre dal omonimo romanzo e datato addirittura 1988, dove è il buono che si crede invece il cattivo della situazione e guarda caso sempre a causa della perdita della memoria. 
Concludo dicendo che, al resto della mia compagnia il film non è affatto dispiaciuto, per cui nonostante il mio giudizio può essere visto e menzionando come punti positivi la buona recitazione di Liam Neeson e di Bruno Ganz, mentre le algide protagoniste femminili sono esclusivamente funzionali al dipanarsi della trama e nulla più.
Voto come da suggerimento: 5 1/2


PS: se volete leggere una critica alternativa potete farlo qui

venerdì 4 febbraio 2011

Il discorso del Re

Penso che costruire un film incentrato sulla balbuzie di un uomo sia stata una scelta rischiosa e al contempo coraggiosa che, in questo caso, ha ripagato ampiamente la scelta dello sceneggiatore.
a onor del vero bisogna anche dire che il protagonista della storia non era certo una persona qualsiasi, ma Albert Duca di York, figlio di Giorgio V d'Inghilterra e futuro Re egli stesso.
Questo escamotage ha permesso non solo di raccontare il dramma nell'aspetto privato, che riguarderebbe chiunque ne soffra, ma di estenderlo ad una figura di rilevante importanza storica, trattando quindi non solo il tema nella sua umana complessità, bensì calando il racconto nella difficile epoca in cui si svolgono i fatti, epoca di grandi cambiamenti e di grandi sconvolgimenti continentali che avrebbero portato all'avvento della dominazione europea del nazifascismo, sfociando poi in quella che sarebbe diventata la 2° guerra mondiale.

giovedì 20 gennaio 2011

Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese

Questo film di Stephen Frears non è certo all'altezza de "Le relazioni pericolose" o di "The Queen", la trama è abbastanza scontata, ma scorre con una discreta scioltezza.
Sullo sfondo della bella campagna, nella contea inglese del Dorsetshire, si dipanano le vicende di questa giovane ragazza tornata al paese natio per vendere la casa di famiglia e con qualche conto in sospeso col passato, divisa tra il suo vecchio fidanzatino e vero amore della vita e un'antica infatuazione per uno noto scrittore di romanzi gialli con la passione per le scappatelle, a danno queste di una moglie vero fulcro familiare, ma totalmente cieca e dedita ormai al buon andamento della fattoria o agriturismo che dir si voglia, nella quale sono ospitati scrittori in crisi di ispirazione ai quali ella si dedica, con pranzi e merende, trovando anche il tempo di badare a piccole riparazioni e agli animali.
Non ci sono particolari approfondimenti o risvolti psicologici come ci si aspetterebbe da un buon film inglese, si racconta semplicemente la realtà come è in questi casi, condita da piccoli equivoci e colpi di scena, il tutto in maniera easy che rende il film un prodotto tutto sommato gradevole che permette di svuotare la testa dai pensieri quotidiani, concedendosi qualche bella e garbata risata contemplando i bei panorami.
Ottima, come quasi sempre, la recitazione degli attori inglesi e veramente divertente la caratterizzazione dei personaggi delle due ragazzine annoiate che si trovano tutti i giorni dopo la scuola ad annoiarsi sulla panchina dell'unica fermata della corriera paesana, corriera peraltro soppressa e che trascorrono le giornate nel fanatismo adolescenziale per la popstar del momento, sperando di incontrarlo e magari sposarlo, fuggendo così dalla mancanza di prospettive del piccolo borgo paesano.
Insomma piccole "veline" crescono!        
Voto 7. 

Chiacchiere gustando una tisana

Volendo fare due chiacchiere tranquille riuscendo a sentire anche il vostro interlocutore vi consiglio un piccolo locale che si trova in via Barbaroux, purtroppo non ricordo ne il nome, ne il civico esatto ma si trova facilmente essendo ubicata sulla sinistra in direzione piazza Castello e proprio negli ultimi 100 mt. della via.
Piccolo come dicevo e arredato con materiali poveri, ma il tutto è accostato con gusto a cominciare dai chiari colori pastello che rivestono sia le mura interne, sia tavoli e sedie, colori che sono poi il fondo base degli stessi quadri appesi, quasi tutti con vivi motivi floreali, così come i servizi da tè che portano ai tavoli.
Avrete ora sicuramente capito che sto parlando di una "Tisaneria" qui potrete degustare tè, tisane e infusi da accompagnare con un assaggio di torta alle mele o una buonissima creme brulè, l'unica pecca è che non dispongono di una vasta scelta di torte come invece capita alla Tisaneria della Consolata, ma a differenza di quest'ultima si può anche optare per il menù dei salati.
Se capita di passeggiare  in questa piccola porzione del quadrilatero romano sbocciata in questi ultimi anni, ricca di negozietti tra l'utile e lo sfizioso che hanno ridato vita alle sue viuzze e a suoi vecchi, ma ristrutturati palazzi della Torino sette/ottocentesca che meritava il soprannome di "piccola Parigi", allora una fermata con pausa merenda in questa piccola tisaneria è più che meritata.

HEREAFTER

Lo spettacolo cinematografico delle ore 19:20 ha come solo difetto che mi siedo in poltrona a stomaco vuoto e questa non è buona cosa, ma fortunatamente trovo posto nella fila centrale, perfettamente in linea con lo schermo e questo contribuisce a rasserenarmi l'animo dato che odio vedere i film in diagonale, cosa che nella sala in cui mi trovo succede il 95%  delle volte.
Il film scelto parla del paranormale e più specificatamente della vita dopo la morte pertanto, per immergermi adeguatamente in questo spettrale argomento, l'appuntamento delle 18:00 dal dentista è stato sicuramente quel che ci voleva, un'ora di sevizie dove il terrore è servito a pagamento.