lunedì 12 aprile 2010

KOKESHI

A "Torino Comics" nel quartiere giapponese mi sono imbattuto in un piccolo stand proveniente da Brescia che importa direttamente dal Giappone manufatti in legno interamente intagliati e dipinti a mano.

Le Kokeshi sono delle bambole tradizionali in legno tipiche della regione del Touhoku (Giappone nordorientale), spesso utilizzate dai bambini per giocare. Ciò nonostante, hanno anche forti legami con la religione e le credenze popolari.

La creazione di una Kokeshi è semplice, ma richiede tempo: è necessario innanzitutto far asciugare del legno, e una volta tagliato lasciarlo riposare per circa 6 mesi; dopodiché lo si leviga, e con un tornio si dà la forma: una parte più grande per la testa e una parte più sottile per il corpo.
Una volta levigata nuovamente, la si dipinge con varie fantasie o motivi floreali, e la testa generalmente rappresenta un volto femminile. Quindi si copre la sua superficie con una cera apposita per proteggere l’inchiostro.

All'inizio del Novecento divennero talmente famose che in Russia furono prese a modello dall'inventore della prima matrioska; Oltre a ornare le case giapponesi, sono ritenute di buon auspicio contro la cattiva sorte e considerate un raffinato oggetto da collezione da regalare a persone molto speciali e poiché chi fa da se fa per tre, non ho aspettato passivamente e me ne sono regalata una, sperando che l'effetto contro la jella funzioni.

Secondo alcune credenze, le kokeshi potrebbero rappresentare gli spiriti dei bambini uccisi subito dopo la nascita perché non desiderati dalle giovani madri; infatti fino all’epoca Meiji, in Giappone era consentito “abbandonare” un figlio indesiderato agli spiriti delle foreste perché potessero avere una vita migliore.
In base ad altre interpretazione, il nome “kokeshi” deriverebbe da “ko” (legno) e “keshi” (piccola bambolina).
Esistono varie categorie di queste bamboline lignee, e la più conosciuta è la varietà di Naruko, della prefettura di Miyagi-ken.


In origine, le Kokeshi raffiguravano ragazze giovani e divennero molto popolari per la loro rappresentazione della bellezza femminile. Inoltre, per il loro fascino semplice e per la relazione con l'infanzia, vengono spesso offerte in dono quando nasce un bambino, come regalo di compleanno e come commemorazione se muore. Le Kokeshi erano popolari anche fra gli allevatori, i quali credevano che avrebbero favorito un buon raccolto: se i loro figli avessero giocato con queste bambole, avrebbero suscitato un impressione positiva sugli dei.

Oltre al valore ornamentale, le Kokeshi vengono considerate amuleti per allontanare gli spiriti maligni. Il Mizuki ("albero d'acqua), il legno prevalentemente utilizzato per i visi delle bambole, è umido: per questo molti Giapponesi ritengono che tenere in casa una Kokeshi aiuti a prevenire gli incendi.
Sebbene presentino caratteristiche comuni, esistono due tipologie principali di Kokeshi: le Kokeshi tradizionali e le Kokeshi creative. Entrambi i tipi sono diventati motivo di festeggiamento a Tohoku e in tutto il Giappone. Ogni anno, all'inizio di settembre, si organizzano raduni alle terme di Naruko (nelle quali si trova un museo con più di 7000 bambole): gli artigiani provenienti da ogni parte gel Giappone partecipano a un concorso per eleggere la migliore Kokeshi; il vincitore viene premiato direttamente dal Primo Ministro.


Le Kokeshi tradizionali vengono ancora prodotte soprattutto nelle sei prefetture della regione di Tohoku. Le dodici scuole hanno caratteristiche uniche, che permettono agli esperti di distinguere la provenienza della bambola e molto spesso anche chi l'ha prodotta.

Le Kokeshi creative derivano dalla prefettura di Gunma. Non seguono lo stile tradizionale di Tohoku, non osservano una metodologia di tipo strutturato e l'ispirazione è completamente libera, sia per la realizzazione del modello che per la pittura. L'unico vincolo di tipo tradizionale è l'utilizzo del tornio. A differenza delle Kokeshi tradizionali, non mostrano i colori del luogo di provenienza né le tecniche che si sono susseguite nel corso delle generazioni. Rappresentano esclusivamente lo stile di ciascun artigiano. Si tratta di un concetto relativamente nuovo, nel quale gli artisti cercano di esprimere determinati temi attraverso le loro opere.



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