lunedì 1 marzo 2010

DOVEVA CHIAMARSI "ANIME"


La mia modesta collezione

Questo blog nelle intenzioni iniziali doveva essere intitolato Anime, parola che avrebbe dovuto e rappresenta tuttora per quel che mi riguarda le persone che sosteranno per caso o per imbeccata su queste pagine e che spero, saranno stimolate a lasciare una traccia, seppur piccola del loro passaggio, postando una loro riflessione e per far questo, badate bene, non è necessario essere anime affini...
La mia scelta è poi ricaduta su "Wham! Bam! Thanks!" e le ragioni sono state ampiamente descritte nel primo articolo da me postato.
Anime è però un termine caro, perché rappresenta i dolci ricordi della mia infanzia, quando i raggi gamma e l'alabarda spaziale allietavano i miei pomeriggi di fanciullo trasportato in mondi fantastici e in epiche avventure. Di questi ricordi mi è rimasta una grande passione che è il collezionismo dei modellini Die-Cast, ossia la rappresentazione in metallo dei Robot delle serie televisive giapponesi arrivate in Italia negli anni '70 e '80 e per estensione, più in generale, anche sul paese del "sol Levante".
Sfogliando qua e la per la rete ho capito che la passione per tutto ciò che concerne il mondo "Anime" (serie televisive, lungometraggi, modellismo, fumetti ecc...) è qualcosa che accomuna tantissime persone in tutto il mondo ed è forse il tentativo di trattenere dentro di noi l'innocenza e l'ingenuità del bambino che eravamo.
Poiché molti fanno confusione sul vero significato del termine, ecco di seguito uno stralcio della spiegazione tratto da "Wikipedia":


Anime (アニメ? /ɑnimeascolta[?·info], dall'abbreviazione di animēshon, traslitterazione giapponese della parolainglese animation, "animazione") è un neologismo con cui in Giappone, a partire dalla fine degli anni settanta,[1] si indicano l'animazione ed i cartoni animati, fino ad allora chiamati dōga eiga (動画 映画,? film animato) o manga eiga (漫画 映画,? film di fumetti), mentre in Occidente viene comunemente utilizzato per indicare le opere di animazione di produzione giapponese,[2] comprese quelle precedenti l'esordio del lemma stesso.[3]
Secondo un'accezione generica in Occidente si tende a definire anime come sinonimo di "cartone animato giapponese", sennonché una simile definizione, per quanto non sbagliata, non fornisce l'esatta idea della complessità e della varietà che caratterizzano questo medium.[4] Nonostante un ormai sorpassato luogo comune occidentale che riduce l'animazione giapponese ad un prodotto rivolto ad un pubblico infantile o, al contrario, a carattere pornografico, confondendo in entrambi i casi una parte per il tutto, in realtà l'anime è allo stesso tempo un prodotto di intrattenimento commerciale, un fenomeno culturale popolare di massa ed una forma d'arte tecnologica.[5] Esso è potenzialmente indirizzato ad ogni tipo di pubblico, dai bambini, agli adolescenti, agli adulti, fino ad arrivare ad una specializzazione deltargeting sostanzialmente mutuata da quella esistente per i manga (fumetti giapponesi), con anime concepiti per categorie socio-demografiche specifiche quali impiegati, casalinghe, studenti, e via dicendo. Essi, pertanto, possono trattare soggetti, argomenti e generi molto diversi tra loro come amore, avventura, fantascienzastorie per bambini,letteraturasportfantasyerotismo ed altro ancora.[6] 
Gli anime possono essere prodotti in diversi format: per la televisione come serie televisive, direttamente per il mercato home video come original anime video (OAV), per il cinema come lungometraggimediometraggi o cortometraggi e, più di recente, per internet e la web TV come original net anime (ONA).[7]In Giappone i format descritti vengono normalmente indicati rispettivamente come TV Anime (TVA), Original Video Anime (OVA), Movie e NET Anime(NETA). 

Se gli anni '70 fanno parte della mia fanciullezza, gli anni '80 sono però il decennio della mia adolescenza e dell'entrata nell'età adulta.
Quanti ricordi che ho, a cominciare da alcuni Film mitici dell'epoca come Il tempo delle mele, Fame, Dirty Dancing, Top Gun, Star Wars, Indiana Jones e solo per citarne alcuni.
Come non menzionare poi la musica, la favolosa pop-music, le band come i Duran duran, Spandau Ballet, Depeche Mode, The Cure, Genesis, U2 ecc....
Quanti di questi gruppi hanno sfornato hits memorabili, canzoni sulle quale ci siamo scatenati in Discoteca (per noi al sabato pomeriggio e non subito di notte fino alla mattina!) dissetandoci di coca-cola, quante di queste sono state la colonna sonora dei primi innamoramenti e quante ci hanno accompagnato nelle nostre prime delusioni.
Eh si, 80 tanta nostalgia di questi favolosi anni, a dire il vero l'unica cosa che non mi manca per niente sono le zitelle,  acide come il rigurgito gastroesofageo, alias le mie professoresse delle superiori, Brrrrrrrrr che le possino......

2 commenti:

  1. Si trasforma in un razzo missile con circuiti di mille valvole!!! Ma quante volte avro’ visto, rivisto e STRAvisto Goldrake? E Mazinga, e Capitan Futuro e Capitan Harlock (sempre sia lodato il Maestro Matsumoto) e Galaxy Express e la Regina dei Mille Anni...UAO, che bei ricordi quando alle 4 cominciava qualcuno di questi cartoni e i compiti si mettevano da parte per un pò... Influenzata a mille da mio padre in campo fantascientifico, ho sempre preferito questi (fino ad arrivare al più recente e MITICO Cowboy BeBop, grande Spike!!!) ai piu’ femminili Candy Candy (ancora oggi non so come va a finire, ma si sposa con Terence o no?) o Georgie (urka, ma era una roba ose’, per l’epoca!). L'alabarda spaziale...sigh...sì, ma che BEI ricordi, hai proprio ragione.
    Un altro splendido riguarda Galactica, tu lo vedevi? Il mercoldì sera...tornavo dalla piscina (Torino Nuoto, in via Filadelfia, pensa tu, me lo ricordo ancora! Fra l'altro, io ODIAVO quel posto e il cloro e l'acqua nel naso, e gli insegnanti cafoni, tzè) e c'era GALACTICA in tv! Avevo sì e no 7 anni ed ero pazza di Boxey, che poi ho ritrovato nella Storia Infinita per poi perderlo di vista del tutto (chissà che fine avrà fatto l'amato Noah Hathaway...) e avrei dato non so cosa per un casco da Cylon! Quando andavamo in macchina da qualche parte io immaginavo sempre di essere in un Viper e zzzzzzap, zzzzzapppppppp sparare laser a raffica in ogni dove, ah, ah, ma che forte...lo ricordo come fosse ieri! Sarò cresciuta nel frattempo? Mmmm, non credo. Ancora oggi Guerre Stellari ("A new Hope" della prima serie, sempre sia lodata) resta il mio film preferito, per la prima di quella ca/&%££%& totale dell'Attacco dei Cloni mi ero comprata spada laser e il glorioso casco parlante di Darth Vader e avevo iniziato a vedere il film con quello in testa...resistito 10 minuti, che caldo lì sotto!
    Lato fumetti, manga, pardon...con mio fratello avevamo letto e collezionato Arale, i vari Dragon Ball, Video Girl Ai (ma quanto mi era piaciuto!) e i più recenti Arms e Spriggan...anche se i miei preferiti restano in assoluto i "2001 Nights" di Yukinobu Hoshino, splendidi e poetici. Purtroppo gli originali della Granata Press sono rimasti incastrati in un'altra vita...e per ora sono riuscita a rimettere le mani solo su una nuova edizione, molto elegante per altro, della Flashbooks che ha raccolto le 20 "Notti" in 3 soli volumi...ma il secondo è esaurito, snort.
    Chissà, magari prima o poi su qualche bancarella dell'usato...

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  2. Beh, qualche serie a dire il vero, tra cui 2 citate da te, sono in mio possesso. (AUR e CH)
    Se ti interessasse un veloce tuffo nel passato fai un fischio!
    La signorina Candito è rimasta tale, il suo innamorato è certamente diventato un attore egocentrico concentrato solo sulla sua carriera perciò, dopo anni di delusioni, lei è tornata all'orfanotrofio assumendosi il compito di nuova direttrice ;-)
    La serie "Galactica" è stata data di recente sui canali mediaset premium, in orari che però mi hanno permesso di rivedere solo alcuni episodi.
    Dopo 25 anni posso dire che era veramente buffa e non solo per gli effetti speciali, niente a che vedere col remake che è trasmesso attualmente su Rai4.
    La saga di Star Wars (quella vera) rimarrà insuperabile, ovviamente anche questa non per gli effetti speciali, ma per i contenuti e la morale che ne scaturisce.
    Mi piacerebbe rivederla con la stessa ingenuità e con lo stessa partecipazione fantastica di quando ero piccolo, ma purtroppo quelle sensazioni non potranno più venire a galla, il disincanto che acquistiamo con la maturità ci priva di tante belle emozioni.
    L'anno scorso a Torino è stato fatto un salone dedicato all'anomazione sul modello di "Lucca Comics", se sarà riproposto forse li potresti trovare i fumetti che ti mancano.

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