lunedì 30 agosto 2010

Metti una donna in cucina....

Questo breve racconto risale alla scorsa primavera quando organizzai una cena a casa mia e la mia migliore amica "P", una delle temibili sorelle "S", si offrì di pensare alla cucina, mentre il sottoscritto oltre ad aver messo a disposizione la location, si occupò della spesa.
L'offerta mi sembrò da subito allettante, "minor sforzo e massimo risultato", per cui decisi senza esitare di cogliere la palla al balzo, ma questo a breve si sarebbe tramutato nel primo tragico e fatale errore di valutazione.
Premetto che essendo ormai un single convinto e per giunta pure figlio unico l'amore sviscerale per le cose di appartenenza raggiunge livelli che gli altri umani solo sognano, quindi sono e lo riconosco estremamente rompico.... e preciso su tutto ciò che si trova nel mio piccolo regno, il mio appartamento, di cui sono unico signore e padrone.

Qualsiasi accadimento che sconvolge l'ordine precostituito è fonte pertanto di destabilizzazioni non facili da digerire e anche la cucina, uno dei  perni centrale dei miei possedimenti, non fa eccezione, essendo poi diventato un "desperate houseman" il locale deve essere sempre lindo e perfettamente in ordine (le stoviglie sporche non sono previste per più di 2 ore).